SDS#137 – È LA STAMPA BELL—

Caro direttore,  sta settimana è uscito er report aggiornato sulla libertà de stampa e noi giù de 5 posizioni. È peggiorato pure er punteggio assoluto e io proprio non me lo spiego: adesso siamo diventati l’unica macchietta arancione in tutta l’Europa occidentale, prima de noi ce so’ Tonga, Fiji e Armenia. Ma te rendi conto direttore, c’hanno paragonato all’Armenia? Ce trattano come gli africani, vabbè l’armeni non so’ africani ma se semo capiti, direttò. Non capisco, io me metto là e ve leggo tutte le mattine e me pare che va tutto bene, anzi moooolto mejo der passato: prima era tutto un profluvio d’aresti, avvisi de garanzia, intercettazioni che te facevano accapponà la pelle, mo invece me pare tutto tranquillo. Vero ce sta ‘sta guera che parte dall’Ucraina e arriva fino a Gerusalemme, passando dai pacifisti attraverso l’ONU e il governo iraniano arriva a un prete in periferia che ripete gli slogan der Vaticano, ma tutto sommato stamo a vince quindi non me sembra un gran problema.  Capisco che un piccolo problema de informazione c’è: ‘sti universitari infojati se so’ impossessati delle radio, dei telegiornali, controllano i giornali e le tv, ma quando hanno preteso de decide perfino chi doveva parlà in facoltà me pare che l’avemo rimessi ar posto loro. Pure sta dittatura comunista che ha governato er paese pe settant’anni è finita, adesso ci abbiamo questo governo di sinistra moderata della Meloni che me sembra molto meno ideologico de quelli der passato; certo abbiamo ancora il 25 aprile e il primo maggio eccetera ma vabbè.  Sì è ver… aspettate che chiudo la finestra che qua fuori c’è un casino! Casino… so’ quattri ragazzetti che urlano non se capisce manco che dicono: stop ar genotipo, ar genoano, forse è stop ar geroglifico, vabbè ho chiuso così non ce disturbano. Dicevamo, si è vero, ci abbiamo avuto pure er problema de questi propagandisti dell’odio ma me pare che fra arresti, cancellazioni de conferenze e divieti de ingresso nell’area Schengen se semo difesi alla grande dalla disinformazione. Avemo fatto arestà pure quell’antri de ultima generazion— aspè, forse quelli fòri dalla finestra urlavano “stop generazione!”, spè che controllo… No, non se capisce ma non è ultima generazione, però ce so’ delle bandiere poiù o meno che c’hanno li stessi colori nostri. Boh! Insomma direttore, io proprio non me lo spiego questo declassamento: non sarà che i poteri forti che odiano l’occidente si sono impossessati pure delle classifiche sulla libertà de stampa? La prego, mi illumini perché io veramente non capisco.

SDS#136 – COMMA ’24

Piccolo decalogo di nuove regole per sopravvivere nel mondo contemporaneo dove la logica elementare di un qualunque discorso è diventata un optional. È legittimo dire che con la Russia si deve trattare, ma chiunque lo dirà verrà considerato filoputin e traditore dell’Occidente. È legittimo criticare Israele, ma se lo fai sei antisemita. Lo stesso principio si applica a Parenzo, Molinari, eccetera. Se pensi che Marx e Hitler non siano paragonabili sei come Hitler. Se non equipari fascismo e comunismo sei revisionista. L’unico modo di non essere revisionisti è il revisionismo della storia per farlo coincidere con la nostra attualità strategica. Esempi: Erdogan è autocrate feroce e alleato strategico nella santa alleanza contro le feroci autocrazie.Lettori di Kant con le svasticheBandera partigiano  L’Occidente si può criticare, ma se lo critichi sei amico dell’Iran. Il modo giusto per criticare l’Occidente è parlare prima male dell’Iran, della Russia, della Cina e dei nemici dell’Occidente, fermandosi al prima. Si può essere pacifisti, ma se chiedi la pace non sei pacifista. Noi siamo favorevoli alla pace nel mondo. Chiunque non sia nostro alleato è inferiore e molto somigliante a Hitler. L’unico modo autentico di essere antifascista è criticare gli antifascisti. Si può protestare contro il Potere e contestarlo, ma se la protesta avrà successo verrà considerata come attentato eversivo alla democrazia. Le uniche manifestazioni democratiche sono quelle che non intaccano in nessun modo la situazione reale. Una manifestazione, per essere realmente democratica, deve essere inutile. Puoi criticare i ricchi, ma se lo fai hai l’invida sociale. La nostra idea di meritocrazia è che se hai successo è perché te lo sei meritato. È il successo che sancisce il merito, non il contrario. Le scuole devono essere meritocratiche. Per essere davvero meritocratiche dovrebbero escludere disabili, migranti e altri categorie svantaggiate. Una scuola che aiuta i deboli ostacola la reale meritocrazia, in cui le risorse personali dei singoli fanno la differenza. La democrazia è l’unico valore fondante dell’Occidente, non possiamo permettervi di svilirlo votando. Ma, non potendo impedirvi di votare, renderemo inutile il vostro voto.

SDS#130 – ER GIOCO DER POLLO

Macron ha ridetto un’antra volta quella roba della NATO in Ucraina. Mo, escludendo per un attimo l’ipotesi che è pazzo, direi che la cosa più probabile è che abbiamo deciso de fa’ er gioco der pollo. Er gioco der pollo ce l’ha presente chi ha visto gioventù bruciata o ritorno ar futuro: è quello che te metti in macchina e te lanci sparato e vince quello che se ferma pe’ urtimo. L’altro fa er video su youtube tipo fratellì ho preso er muro, ma senza airbag. Mo è evidente che l’Ucraina er gioco der pollo co’ la Russia non lo po’ fa’, non esiste la gara bicicletta contro macchina. Noi NATO invece la macchina (bellica) ce l’avemo, quindi pronti pe’ la sfida. Oh, me pare chiaro che Putin c’ha esattamente la stessa intenzione. Naturalmente er gioco der pollo nella maggior parte delle volte è un bluff, non è che finisce sempre co’ na catastrofe, ma diciamo pure che, bluff de qua e bluff de là, alla fine le probabilità der frontale non è che so’ proprio zero. L’antre vorte quarcuno vince. E chi lo vince er gioco der pollo? De solito lo vince quello che è disposto ad arivà fino ar muro, cioè er più disperato, sempre premesso che la fine della sottiletta ar forno non è l’obiettivo de nessuno, visto che er muro in questo caso è la guerra nucleare. Sia chiaro, io non penso che Putin è così scemo da spiacciccase pe’ tigna, ma penso pure, nonostante er male che penso dei politici nostri, che forse ar destino loro e delle popolazioni che governano (cioè noi) ce tengono quell’anticchia de più der dittatore russo. E penso pure che se c’è uno tarmente pazzo da preme l’acceleratore fino ad arivà alla svamping politics, fra Putin e Macron, forse è er primo. Ecco, e questo non va bene: non puoi giocà ar gioco der pollo se sei convinto che te fermerai prima de quell’antro. Allora la domanda interessante secondo me è: perché cazzo lo stamo a fa’ er gioco der pollo se è quasi sicuro che lo perdemo? E qua torna in campo l’ipotesi uno, la pazzia, oppure l’ipotesi due: non sapemo più che cazzo fa e improvvisamo. Mo sta sintesi non è che voleva esse chissà quale profonda analisi geopolitica, solo no spunto; dice quindi dovemo fa pippa e fermacce pe’ primi? Ma secondo me dovemo proprio trovà er modo pe non giocacce pe gnente ar gioco del pollo. Un modo pe scartà de lato. Vabbè ma quindi che famo? Ecchenesò, ma che devo fa tutto io? Io so’ solo quello che te vede che cerchi de buttà giù un muro a capocciate e te dice fermate che te fai solo male! Dice ma io non lo so che altro fa! E ho capito, ma non credo che te verrà un’idea a forza de capocciate. Forse la capoccia potremmo provà a usalla. Ecco, ce servirebbero le menti migliori della nostra generazione a ragionà su questo, no a fa i bookmaker della catastrofe. Perché se le mejo menti l’unica cosa che hanno pensato è er gioco der pollo, stamo messi male.

SDS#107 – LIBERALLES

L’artro giorno camminavo pe’ strada e incontro ‘sta scena: c’è sto grosso energumeno che sta a menà un regazzino. Mo la reazione mia era de metteme in mezzo pe fermalli. Però ariva st’amico mio intelligente che me ferma. Non se fa così, pia un bastone e lo mette in mano ar regazzino. Mo vedi come se difende. A me me pareva che pure se se difendeva comunque continuava a pià li schiaffi ma l’amico mio me fa: è perché er bastone è troppo piccolo. Così pia un bastone più grosso e je lo passa. Mo vedi tu! Io in realtà non è che vedevo tutta sta differenza. Ma sei sicuro? Certo, tu non capisci perché non sei libberale e vòi decide che deve fa er regazzino. Ma non lo so, è che non me pare che sta a funzionà. Funziona funziona, cioè aspè, è che pure sto bastone non è abbastanza grosso. Vabbè mo non ve faccio tutto l’elenco dei bastoni. Quarche giorno dopo me ritrovo davanti ‘na scena simile, ‘n antro regazzino e ‘n antro energumeno che se piano a pizze pure loro. Mo l’istinto mio era sempre de provà a fermalli ma, visto che m’avevano spiegato come funziona, cerco de adeguamme. Allora pio un bastone e provo a passallo ar regazzino ma subito l’amico mio, sempre lo stesso, me ferma e me chiede: ma che stai a fa? E io dico: aho sto a fa er liberale me l’hai insegnato tu! Ma non hai capito gnente non lo vedi che è er regazzino che ha cominciato? Guarda che occhio nero c’ha quello. Così pia er bastone e lo passa all’energumeno. Ma mo lo sfonna proprio. Così se impara er liberalismo. A me quarcosa non me tornava, epperò me ricapita de incrocià ancora un antro regazzino e un antro energumeno che se stanno a corcà de mazzate. Che poi io dico che se stanno a corcà ma alla fine er grosso delle pizze in faccia le pia tutte le vorte er regazzino de turno. A quer punto io veramente non so più che fa, quindi aspetto l’amico mio liberale e je chiedo: mo stavorta er bastone a chi lo devo passà? E lui me guarda proprio come er maestro delle elementari deluso: ma quale bastone, er regazzino è armeno, te ne devi sbatte er cazzo.  Mo lui è liberale studiato quindi non ha detto sbatte er cazzo ma ha detto “ti devi scotolare la metafora aviaria” ma a quel punto io ero un po’ disorientato e j’ho risposto, senti però a me sto liberalismo me lo devi spiegà mejo che non te sto a capì.E lui me fa: eccerto, ma tu sei in grado de capì tutta la profondità der liberalismo? Perché vedi er liberalismo, soprattutto ner 2023, è una complessa dottrina socio-politico-filognostica basata sur diritto e la preminenza della libertà nell’habeas corpus della dichiarazione individuale dei popoli antani come costituzione materiale del lonfo che s’archipatta e non gluisce che è difficile da spiegà a na mente semplice come la tua ma che potremmo sintetizzà co’ la formula “Io e l’amici mia famo come cazzo ce pare”. Stavorta ha detto proprio così.