SDS#146 – ER MACRONISTA

Er macronista (uno degli innumerevoli nomi comuni de sta strana specie blerolibdem de inizio millenio) manco hanno finito de contà i risultati in Francia che già te ricorda che er programma de sinistra non se pò fa. Viviamo sta strana epoca in cui le cose de sinistra non se pònno fa: annà in pensione dopo 40 anni de lavoro non se pò fa (costa troppo), er reddito de cittadinanza non se pò fa (costa troppo), pure na sanità pubblica universale pare che non se possa più fa (costa troppo). Er salario minimo non se pò fa (costa troppo, ma non dimo a chi), un piano serio de edilizia residenziale pubblica non se n’è ancora parlato ma so’ sicuro che me diranno che non se pò fa (costa troppo), un antro po’ e manco la scuola pubblica se potrà fa: costa tanto!!! Già pare un miraggio avecce un numero decente d’asili nido (costa troppo), un’edilizia scolastica che non viene giù ar primo teremoto (costa troppo), la carta igienica nelle scole (costa troppo: aho, ma quanto cagano sti regazzini?)Er macronista ariva carico de numeri, tabelle, grafici e proiezioni che te spiegano che non ce so’ i margini, i conti pubblici non reggerebbero, ste riforme della sinistra so’ utopistiche e incompatibili cor sistema. E devo di’ che io, tutto sommato, penso che c’ha raggione. In compenso ce so parecchie cose compatibili cor sistema che non minacciano la tenuta dei conti: er caporalato, lo schiavismo, er razzismo, trattà i migranti come criminali che mica li potemo accoje tutti (costa troppo) quindi arestali, deportali, tienili in Libia. Le grosse opere (che pare non costano mai troppo, sarvo a consuntivo), er nucleare (non costa un cazzo, mica come er fotovoltaico, che costa troppo), le armi, i piccoli benefit de casta. Oh non è che ste cose se le augura (armeno non sempre tutte) ma queste non so incompatibili. Manco er fascismo pare che, fatti du conti, metta in pericolo le finanze dello Stato. E io penso che c’ha raggione er macronista, non so un esperto ma penso che alla fine i conti je danno raggione e ce so’ cose compatibili e incompatibili cor sistema. Però me chiedo: ma se tutto quello che pare mijorà la vita della gente è incompatibile cor sistema e invece de compatibile resta tutta la merda, come pensamo che evolverà sto sistema? Quann’è che cominciamo a facce du domande sur sistema?Solo un errore fa er macronista: pensà che er sistema sia la realtà, che non ce sia altro al di fuori. In sostanza è uno che ner 1789 t’avrebbe spiegato che le ghigliottine erano na spesa insostenibile e poi, soprattutto, come te governi senza re e nobili? Re e nobili hanno governato er mondo dall’inizio dei tempi, te lo immagini quarcuno che pensa che possa esse possibile na cosa diversa? Utopista! Velleitario! Rivoluzionario! Oh perché rivoluzionario mica è diventata na brutta parola mo, pe’ certi lo è sempre stata! E allora qual è la soluzione? Che proponi? Boh, se ce l’avevo, la soluzione definitiva, avevo fondato un partito, ma penso che già abbandonà lo schema mentale per cui sto sistema è na condanna inappellabile e eterna sarebbe un passo avanti. Se pensi che non ce sia altra soluzione al di fuori de sto sistema non credo che troverai mai un altro sistema. Eppure er futuro sta sempre là, basterebbe solo domandasse che futuro dovrebbe esse. Ma pare che ormai pure fasse le domande costa troppo.

SDS#145 – FUORI DAI GIOCHI

Settimana de grandi cetrioli: vabbè, capita quando sei costretto a schierà delle mezze pippe, non c’hai uno straccio de idea, na strategia, un guizzo, poi fa bella figura giusto coll’Albania, per il resto l’antri te fanno er torello, tu non tocchi palla e stai là che dici eddai, fatemela votà pure a me la vonderlayen! Ah, poi c’hanno buttato fori pure dall’europei ma lì è come sparà sulla Croce Rossa e quello già lo fa Israele.Servirebbe quarcuno in grado de riportà la nazionale a livelli decenti ma la situazione è così disperata che perfino Calenda ha detto Sto giro passo, ar massimo me candido a Papa che me pare un’impresa più abbordabile e poi Papa Calenda sona pure bene. Co’ la Svizzera stavamo così fermi che a un certo punto ho pensato se fosse inceppato er segnale de Raiplay, un tale livello de confusione che parevano le presidenziali americane.  In effetti pure Biden mo è a rischio eliminazione, tra i dem è scoppiato er panico. Mo sperano de salvasse co’ na sostituzione in extremis ma pure là, se in panchina invece de Mbappè c’hai Antony Blinken ce fai poco. L’ipotesi più accredita è un nuovo candidato che per evità polemiche andrà in onda pixellato tipo i porno giapponesi. Un’altra possibilità è quella de candidà la moje de un ex-presidente, Clinton, Obama, Calenda ha fatto sapè che lui fa un’imitazione perfetta de Nancy Reagan, i dem ringraziano ma dicono che so’ capacissimi de perde da soli.Un’antra opzione ancora è quella de organizzà un contest tipo presidente mascherato, coi partecipanti vestiti da pupazzi ridicoli come farfalla o tigre azzurra in vestaja che tu li guardi e non se capisce bene quale lobby li controll— no aspè, questo è il format de adesso. Oh però  anche basta di’ che i du candidati so’ uguali: uno è biondo! No dai scherzo, quale biondo, quello è er colore speciale der trapianto ottenuto mescolando fili d’oro, torio e giubbottini der soccorso stradale. La scelta quindi è fra un pazzo e un rincojonito. In effetti uno non sa se è mejo da’ la valigetta coi codici nucleari a uno che non pare in grado de gestì manco er pin der bancomat o a uno che je potrebbero fa interferenza i capelli radioattivi e li scambia pe’ na partita a Candy Crush Saga. Pure là comunque pare un problema de vivaio, nessuno c’ha più voja de formà le nuove generazioni. Guarda invece chi punta sulle giovanili, come gioventù nazionale. Vedi che se te li cresci da piccoli diventano piccoli fenomeni già a vent’anni? Ma la Meloni su questo è stata chiara: ner partito non c’è spazio pe’ i nostalgici, tocca aspettà armeno che va in pensione quarcuno dei vecchi. E così Flaminia Pace s’è dovuta dimette. Calenda ha già ordinato tutta la saga de Tolkien, dice che vestito da boy scout sembra un regazzino. Il resto dell’europei va avanti senza grosse sorprese: tutte le grandi fino a mo hanno passato er turno. Francia tra le favorite, nonostante l’autogol de Macron che se ostina a tené palla a centro campo mentre tutti l’antri so’ scattati sulle fasce. Soprattutto la fascia destra. Co’ sta mossa se sta a giocà la maja de capitano pe’ le presidenziali der 2027, anche perché er mejo risultato che po’ vantà è d’avé portato i lepinisti dar 13 al 33 percento. Calenda ha già iniziato un corso de francese online. Bisogna vedè che succede ar secondo turno, mo propone un vecchio schema a catenaccio che finora armeno in Francia ha funzionato: certo non ha aiutato buttà merda sulla sinistra pe’ anni. Ma chi lo sa, alla fine è rotonda, esattamente come la Terra. Magari ce sarva un rimpallo fortunato.

SDS#142 – DETTI SE STESSI

E che je voi di’ a un tracollo de ste dimensioni? Che non era prevedibile? Che l’elettori, rispetto ai liberali che se cullavano nell’illusione de poté fa le mosche cocchiere della merda hanno scelto direttamente la merda? Che in Germania se stanno a preparà pure loro pe’ una rievocazione storica live? Che a forza de ridimensionà fascisti e nazisti a destra e a manca poi la gente ha cominciato a pensà che votà fascisti e nazisti fosse un peccato ridimensionato? Eh, ridi ridi… Vabbè però dai, in Italia non è annata proprio male male malissimo, solo maluccio: FdI cresce e de parlamentari de destra n’avemo eletti appena poco più della metà. In effetti poteva annà peggio: potevamo elegge pure qualcuno de Azione e SudE o la Ceccardi! AVS invece è annata oltre ogni più rosea aspettativa: Bonelli e Fratoianni hanno detto che se riuniranno a breve pe fa un’analisi della situazione e capì che cosa è annato storto: Scusatece, cercheremo de corregge il tiro per il futuro ed evità che se ripeta. Renzi e Calenda so’ così pompati dai giornali che se ciavessero un minimo de intelligenza politica saremmo fottuti pe du generazioni, ce dice culo che la vita reale se svolge ancora fuori da twitter. Pe fortuna Elly c’ha messo na pezza portando in Europa metà dei renziani der PD. A proposito de nomignoli ormai dilaga la moda dei politici detti se stessi. Pure pe l’amministrative era tutto un profluvio de MARIO ROSSI detto MARIO. La mejo era na roba tipo ANNA KARAMICHSZCVAJA detta ANNA. Ma no cazzo era er cognome la parte difficile, Anna se capiva! Se continuamo così alla prossima tornata voteremo coi disegnetti e l’emoticon: GIUSEPPE BIANCHI detto faccina che ride, GENERALE V. detto faccetta al contrario (versione nera), CARLO VERDI detto sole sorridente coi raggi, BENITO IGNAZIO detto svastica (però disegnata bene!), SIGFRIDO PIRLON detto faccia di coniglietto sorridente: aho a me questo sulla scheda me sembra il disegno de un cazz— ma no! non lo vedi che è proprio un coniglietto, guarda che due guanciotte! So’ i due coglion— Sì ma uno dei due è femmina il voto de genere è rispettato! Devo di’ che tutto sommato gli elettori (da quello che ho visto negli spogli) sembrano resiste a ‘sto tentativo de trattalli come analfabeti funzionali e per lo più se ne fregano dei soprannomi che i candidati usano su Instagram. So’ sparite quasi der tutto pure le schede nulle goliardiche, anche perché de solito la cosa che fa più ride ormai so’ proprio i candidati. Questo armeno per quei pochi che ancora so’ andati a votà, l’antri li racchiuderei in un pensiero der genere: “Quel del di, che a, tra catene interrotte monti, a e golfi, seconda sporgere del di, vien, a tratto, ristringersi, a corso figura fiume, un a, un’ costiera altra; e ponte, ivi le rive, che ancor all’ questa, e il in il cessa, l’ rincomincia, ripigliar nome lago le, allontanandosi nuovo, l’ distendersi rallentarsi nuovi e nuovi. La, formata deposito tre torrenti, appoggiata due contigui, uno di Martino, l’, con lombarda, il, dai suoi in, che vero fanno a sega.” Perché poi da un testo se levi una parola su due è un bordello. Quarcosa se capisce ancora ma mica tanto. Coi cittadini non me pare tanto diverso. Però quelle persone che non votano più non è che so’ scomparse. Stanno ancora là, mica hanno fatto harakiri pe protesta. Vivono, se organizzano l’esistenza, ma senza la politica, o quantomeno senza er passaggio elettorale. C’avranno ragione loro? C’avranno ragione l’artri che so’ annati a votà coi risultati che avemo visto fino a mo? Agli emoticon l’ardua sentenza. P.S.Nel frattempo, nella stridente provincia romana, er candidato sindaco de Fratelli d’Italia ha vinto ar primo turno, senza manco bisogno der ballottaggio, e così ho realizzato er filotto d’esse governato e amministrato dalla destra a quarsiasi livello istituzionale. Però dai, armeno ar seggio mio la Democrazia Cristiana ha preso zero voti!

SDS#130 – ER GIOCO DER POLLO

Macron ha ridetto un’antra volta quella roba della NATO in Ucraina. Mo, escludendo per un attimo l’ipotesi che è pazzo, direi che la cosa più probabile è che abbiamo deciso de fa’ er gioco der pollo. Er gioco der pollo ce l’ha presente chi ha visto gioventù bruciata o ritorno ar futuro: è quello che te metti in macchina e te lanci sparato e vince quello che se ferma pe’ urtimo. L’altro fa er video su youtube tipo fratellì ho preso er muro, ma senza airbag. Mo è evidente che l’Ucraina er gioco der pollo co’ la Russia non lo po’ fa’, non esiste la gara bicicletta contro macchina. Noi NATO invece la macchina (bellica) ce l’avemo, quindi pronti pe’ la sfida. Oh, me pare chiaro che Putin c’ha esattamente la stessa intenzione. Naturalmente er gioco der pollo nella maggior parte delle volte è un bluff, non è che finisce sempre co’ na catastrofe, ma diciamo pure che, bluff de qua e bluff de là, alla fine le probabilità der frontale non è che so’ proprio zero. L’antre vorte quarcuno vince. E chi lo vince er gioco der pollo? De solito lo vince quello che è disposto ad arivà fino ar muro, cioè er più disperato, sempre premesso che la fine della sottiletta ar forno non è l’obiettivo de nessuno, visto che er muro in questo caso è la guerra nucleare. Sia chiaro, io non penso che Putin è così scemo da spiacciccase pe’ tigna, ma penso pure, nonostante er male che penso dei politici nostri, che forse ar destino loro e delle popolazioni che governano (cioè noi) ce tengono quell’anticchia de più der dittatore russo. E penso pure che se c’è uno tarmente pazzo da preme l’acceleratore fino ad arivà alla svamping politics, fra Putin e Macron, forse è er primo. Ecco, e questo non va bene: non puoi giocà ar gioco der pollo se sei convinto che te fermerai prima de quell’antro. Allora la domanda interessante secondo me è: perché cazzo lo stamo a fa’ er gioco der pollo se è quasi sicuro che lo perdemo? E qua torna in campo l’ipotesi uno, la pazzia, oppure l’ipotesi due: non sapemo più che cazzo fa e improvvisamo. Mo sta sintesi non è che voleva esse chissà quale profonda analisi geopolitica, solo no spunto; dice quindi dovemo fa pippa e fermacce pe’ primi? Ma secondo me dovemo proprio trovà er modo pe non giocacce pe gnente ar gioco del pollo. Un modo pe scartà de lato. Vabbè ma quindi che famo? Ecchenesò, ma che devo fa tutto io? Io so’ solo quello che te vede che cerchi de buttà giù un muro a capocciate e te dice fermate che te fai solo male! Dice ma io non lo so che altro fa! E ho capito, ma non credo che te verrà un’idea a forza de capocciate. Forse la capoccia potremmo provà a usalla. Ecco, ce servirebbero le menti migliori della nostra generazione a ragionà su questo, no a fa i bookmaker della catastrofe. Perché se le mejo menti l’unica cosa che hanno pensato è er gioco der pollo, stamo messi male.

SDS#129 – FOLLYWOOD

“We stand here as men who refute their Jewishness and the Holocaust being hijacked by an occupation which has led to conflict for so many innocent people” Jonathan Glazer OSCAR 2024 Questa è la personale e privatissima premiazione de Stacce delle follie a cui avemo assistito nell’urtimo periodo. Le categorie so’ più o meno quelle canoniche. PREMO MEJO FIRM a quelli che che er film se lo so’ fatti da soli in questi cinque mesi, l’hanno intitolato “Diritto Alla Difesa”, come se quello che sta a succede a Gaza oggi ciavesse ancora una qualche giustificazione in quello che è successo er 7 Ottobre. PREMIO MEJO ATTORE PROTAGONISTA va a Giorgia Meloni per il ruolo in “IL Presidente”, no asp… miglior ATTRICE per il Pres… no! Miglior ATTORE per LA Presid, vabbè fate come ve pare. Memorabile la scena rugby, evidente citazione de “ogni maledetta domenica”. PREMIO MEJO ATTRICE PROTAGONISTA a Emmanuel Macron, ormai unica vera primadonna der jet-set politico. Cor virtuosismo dell’intervento diretto della NATO in Ucraina, in quanto a follia politica non c’era più trippa pe gatti pe’ nessun*. PREMIO MEJO REGIA a Biden, per la visione onirica in cui manda le bombe a una parte in conflitto e i cerotti all’altra. Vette di surrealismo e involontaria ironia difficilmente uguagliabili, come nella indimenticabile scena del gelato. PREMIO MEJO SCENEGGIATURA NON ORIGINALE ar Papa pe “Bandiera Bianca” che, nonostante ripeta un concetto che la Chiesa ripete ormai da dumila anni, riesce comunque a trovà le parole capaci de fa incazzà pure una parte de quelli che la pensano come lui. Più ovviamente tutti l’antri. PREMIO MEJO SCENEGGIATURA ORIGINALE alla gang de Fratelli d’Italia per “Cena di Capodanno”: un inarrestabile sequela de momenti comici e colpi de scena in salsa spaghetti western che non se vedeva dai tempi de Bud Spencer e Terence Hill. PREMIO MEJO FILM STRANIERO va a Bibi Netanyahu per il remake der film de Putin, ma se sa che noi occidentali quanno vedemo un film figo ce famo subito la cover. Bella pure la scelta di mantené i tropi centrali der linguaggio: minaccia esistenziale, denazificare eccetera. PREMIO MEJO ATTORE NON PROTAGONISTA a Carlo Calenda per “Terzo Polo”. Quando cerca de tirà i calci negli stinchi ar PD quello vince, ce se allea quanno perde, uno dei più grossi esempi de lungimiranza politica ar contrario dell’ultimi anni. PREMIO MEJO DOCUMENTARIO a Lollobrigida per “Fermate quer treno”, in cui si narra la storia vera e incredibile di un cittadino comune che riesce a fermà un treno fermo semplicemente chiedendo per favore fateme scende. Una dura testimonianza sulla condizione delle ferrovie italiane. PREMIO MEJO FIRM D’ANIMAZIONE a Chiara Ferragni per “Influencer”, lo guardi e te sembra quasi da avecce a che fa’ co una persona vera in carne e ossa. Piccola critica personale: da migliorà ancora un po’ le scene in cui piagne. PREMIO MEJO EFFETTI SPECIALI a Sarvini pe “Ponte sullo Stretto”. I rendering so’ fantastici, carcolando che alla fine forse resteranno solo quelli direi che complessivamente so’ costati un po’ troppo ma che je frega, tanto paghi tu. PREMIO MEJO FOTOGRAFIA a Motaz Azaiza per la foto qua sotto, scelta dal Times come una delle mejo foto der 2023, e per tutte le altre. Se sapemo quarcosa è anche merito de gente come lui. La follia è gente che, invece de difendelo, lo attacca tutti i santi giorni.