TALLY GOTLIV

quella dei missili Jericho su Gaza e della fame usata come arma de ricatto coi palestinesi

Tally Gotliv, deputata Likud che porella ce la mette tutta a fasse notà ma co’ la concorrenza che c’ha intorno diciamo che non è facile, ma alla fine la costanza viene premiata sempre, quindi un thread se lo merita pure lei. Lei a mettese in evidenza ciaveva provato da subito, appena scoppiato er casino è stata la prima a urlà che dovevano lancià i missili Jericho, cioè l’atomica, cioè l’armafinedimondo, come la chiama lei, ma alla fine era stata messa in ombra dar ministro bombatomica.
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Poi er concetto dell’arma-fine-de-mondo l’ha ripetuto er giorno dopo e alla fine ha chiarito: bisogna usà tutto l’arsenale a disposizione, senza limiti. Non basta spianà un quartiere, bisogna proprio spianà tutta Gaza! Senza pietà!
Così ha rilanciato: bisogna portà er popolo palestinese alla fame, perché sennò poi come cazzo famo a ricattalli co’ acqua, cibo, medicine in cambio de informazioni? Alla tortura ancora non c’è arivata, ma dateje tempo. 

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A dicembre se l’è presa co’ Biden e tutto er gabinetto de guera perché avevano deciso di permette l’ingresso de carburante nella striscia. Immagino invece de seguì er consijo suo e falli morì tutto subito. Naturalmente era in buona compagnia.
Mo continua a di’ che bisogna occupà la parte Nord de Gaza, mettece le basi militari e l’insediamenti de nuovi coloni
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Lei lo chiama “pensà fori dalla scatola” ma anche “fori come un balcone” poteva esse una metafora appropriata. Sempre pe’ la serie, pensà fori dalla scatola, secondo lei l’IDF ha dato la notizia dei tre ostaggi uccisi dai sordati israeliani pe’ finì prima la guera, molto prima der necessario (er necessario se capisce dai tweet sopra). Vabbè, mo lei non è che c’ha tutta sta fiducia nell’esercito e nei servizi interni. A Agosto l’hanno sospesa perché considerava IDF e Shin Bet collaboratori dei teroristi e dei prigioneri. Vatte a fidà de sti mollaccioni.

Sempre pe’ la rubrica “er 7 ottobre non è iniziato un cazzo”, invocava le punizioni collettive pe’ i villaggi palestinesi già a giugno. Ammazzà i teroristi pe’ lei non è abbastanza. Oh, sarà complottara, ma me pare che alla fine je stanno a da’ retta.

Naturalmente, non se fa mancà manco le visite in ospedale ai coloni accusati de omicidio de un ragazzo palestinese: la storia già ve l’avevo raccontata perché uno dei due era l’assistente de Limor Son Har-Melech.
A settembre invece strillava perché avevano condannato un sordato israeliano che non aveva rispettato le regole d’ingaggio e aveva sparato a un palestinese innocente: la crudele condanna era “dieci giorni de prigione”.
Così, giusto per darvi un’idea, un regazzino che tira un sasso a un sordato rischia invece de fasse pure tre anni de carcere. Sempre che er ragazzino sia palestinese.

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