SDS#114 – Next Stop Parlamento

Sta settimana, a parte il nuovo servizio de fermata a richiesta introdotto dalle Ferrovie per i rappresentanti der Governo, non è successo niente de nuovo. Dice che però era na fermata dove potevano scende tutti i cittadini. A sto punto me sentirei de lancià un suggerimento a Gualtieri (è sempre Gualtieri er sindaco, sì? È ancora vivo? Non è stato rapito?), un suggerimento per una nuova linea metro: famo la metro D. La D sta per Metro Dellamicinostri. Er tracciato della linea è facile basta prende come fermate metro le case dei ministri: next stop La Russa, uscita lato destro, next stop La Russa, uscita lato vabbè tanto so’ tutte uscite lato destro, er lato sinistro l’avemo murato in caso a quarcuno je venisse quarche strana idea. Fermata Gasparri: pe’ uscì infilate la carota nell’apposita fessura. Se Gasparri non fosse presente conservate la carota pe’ la fermata successiva. Fermata successiva Calenda, se non avete più la carota provate cor cetriolo, dite che je lo manda Matteo Renzi.Fermata Circo Massimo: me dispiace ve tocca scende che mo purtroppo inizia in sciopero. I ministri e i passeggeri sedicenti liberali so’ avvisati che risalendo in superficie potrebbero trovà dei pericolosissimi manifestanti che protestano contro la violenza sulle donne. Per scusacce der disagio ecco na serie de accuse già pronte con cui evità de partecipà alla manifestazione: so’ sataniste, filo-hamas, anticapitaliste, femmine. Potete pure riciclà una delle ennemila scuse con cui non avete partecipato alle ennemila manifestazioni precedenti. Tranquilli che comunque lo sciopero durerà poco che Salvini ha precettato pure questo. Ormai non fai in tempo a di’ sciopero che lui te precetta. Più veloce de lui c’è giusto Crosetto che denuncia attacchi de magistrati che ancora nun ce so’ stati. Per il resto la vita procede tranquilla, degli strani figuri politici che la cosa meno preoccupante che c’hanno in testa so’ i cappelli a cazzo stanno spopolando un po’ dappertutto ner mondo, ma purtroppo quella cosa fermate er monno vojo scenne non era vera. Me dispiace ma non puoi scende; e, come diceva Murphy, non puoi vince, non puoi pareggià e non puoi manco abbandonà. Me sa che pure la metro prima che la finiscono fai in tempo a pià la pensione. No aspè, me sa che fanno prima a finì la metro che tu a annà in pensione. La prossima riforma pare che puoi annà in pensione prima dei settant’anni solo se c’hai più de sessant’anni de contributi. Difficile ma non impossibile. Io direi che è ora che se damo na svejata perché mo come mo l’unica cosa che c’è rimasta è attaccasse ar tram.

LA FIACCOLATA DELLE VANITà

Ieri la politica italiana ha fatto uno dei suoi piccoli show di provincia. Giorgia Meloni s’è recata in visita alla sinagoga e in uno slancio d’entusiasmo ha proposto de intitolarla a Giorgio Almirante.  Qualcuno della folla è rimasto un po’ perplesso ma per fortuna è arivato Cerasa giusto in tempo che ci ha messo una pezza e ha detto, non ci perdiamo proprio adesso,  vi porto tutti all’arco de Tito. Scusa, j’ha fatto uno, ma de tutti i monumenti romani proprio quello che celebra lo sterminio degli ebrei? Ma no, ha risposto Giubilei, quello è il Tito comunista, ce so’ cascato pure io, capita de prende un abbaglio storico. No, no quello è proprio er Tito Romano, quello che ha distrutto er tempio de Gerusalemme, guarda ce so’ pure i bassorilievi. A quer punto Calenda è zompato sur bassorilievo con l’agilità de un cinghiale e er piglio della guida turistica e ha attaccato er pistolotto: è vero, hanno sterminato gli ebrei e distrutto il tempio, ma l’hanno distrutto in simpatia, con la civilità tipica dei romani: guarda i bassorilievi, mica j’hanno fatto i nasi a punta come Vauro!Sì va bene tutto, lasciamo perde il è ma questo no: uno vestito da SS alla manifestazione no! Ma è un omaggio, je fa Bignami, ho letto che ce stanno pure gli ebrei ashke-nazisti. Ashkenaziti! Vabbè ma ho messo pure la svastica a sette braccia! A quel punto interviene Rampelli che je tappa la bocca e incomincia il cazziatone: io te l’ho detto che non dovevi avventuratte con le lingue straniere ma restà sull’idioma italico: sefa-arditi! A noi! Ma che state a di’? Vabbè, taja corto Gasparri, adesso però non me pare il caso de farne un dramma, lo sappiamo che tutto sommato le SS non erano poi proprio naziste naziste, cioè erano naziste ma no come i russi. Ma in Israele c’è il 15% de ebrei russi!Salvini a quer punto non je pare vero: vabbè manfatti lasciamo da parte gli amici russi e concentriamoci sul fatto che dall’altra parte ce stanno gli islamici. L’islam è nemico dei gay! aggiunge Scalfarotto. Interviene la Roccella: è vero e se permettete quello è lavoro nostro, non permetteremo ai musulmani di maltrattare i gay al posto nostro. I gay nostri ce li discriminiamo benissimo da soli!  Giusto, replica a mezza bocca Scalfarotto, non proprio convintissimo dell’argomentazione, anch’io preferisco la discriminazione italiana a quella araba. Ti correggo Ivan, gli risponde Matteo, rimaniamo sui palestinesi e non coinvolgiamo gli amici sauditi in questa questione. Ma come non li coinvolgiamo? Ma i sauditi sono tra i principali finanziatori del terrorismo islamico! Non c’è problema, dice tronfio Valditara facendosi spazio fra la folla: ho preparato un decreto per proibire tutte le altre religioni a scuola. Guai a chi tocca il crocefisso! Ma noi siamo ebrei, mica cattolici! Vabbè, stai a fa’ caso, comunque mo ce metto ‘na toppa, aggiungo che vale solo contro quelle religioni barbare che praticano le mutilazioni genitali. Ma noi tecnicamente pratichiamo mutilazioni genitali! Sì ma non è un problema, replica la Roccella, perché stiamo preparando un altro decreto che impedisce di parlare di sesso a scuola, quindi non se ne accorgerà nessuno. No scusate ma perché c’è una stella di David gialla proiettata sull’arco? È una cosa di gemellaggio Israele-Ucraina, risponde pieno d’orgoglio Crosetto, a supporto di tutte le guerre giuste! Ma così sembra la stella dei campi di concentramento! Ma no, dice la Boschi cercando di tenere la stella nell’inquadratura del selfie, si vede benissimo che è giallo ucraino, secondo me è molto chic, quasi radical chic. Scusa Pina Picerno puoi chiamare la Schlein e chiedere se ci presta l’armocromista? Tajani, imbarazzato dalla situazione, cerca una via d’uscita: non vi preoccupate, fra un po’ la leviamo e proiettiamo in diretta i bombardamenti di Gaza.  Mi dispiace Antonio, lo corregge Sangiuliano, purtroppo Netanyahu vuole mantenere l’esclusiva per twitter e non ci ha dato i diritti gratis. ‘Sto purciaro, è il commento sconsolato di Nordio. Ah, sempre meglio! Adesso anche con gli stereotipi sull’avarizia degli ebrei? Ma no davvero, non intendevo quello è che io… cioè… volevo dire… viva Sharon! Viva Sharon Stone! Gli fa eco Giubilei! Ma non quella Sharon, sbotta Rosato, Ariel. Giubilei sgrana gli occhi: La sirenetta era ebrea? Un silenzio imbarazzato cala tra i presenti e in questo silenzio si inserisce Lollobrigida: vabbè, io direi che s’è fatta na certa, a questo punto propongo di chiudere la manifestazione con un bel piatto di carciofi alla romana. Veramente, fa Parenzo, se chiamano carciofi alla giudìa. Lollo a quer punto se incazza manco j’avesse insurtato la madre. Io non tollero questo attacco al patrimonio culinario italico, io difendo il made in Italy, viva i carciofi alla romana! alla giudìa! Alla romana! Se ferma per caso un passante, attratto da quella curiosa canizza, e chiede: Ma che succede? Niente de che, se stanno a litigà l’esclusiva sui carciofi. Quello se guarda intorno, e poi fa: e perché? Me pare che qua ce ne stanno abbastanza pe’ tutti.—P.S.ho scritto ‘sta cosa perché oggi avevo bisogno di ridere per alleggerire la tensione. Ridere per ritrovare la voglia di affrontare il circo ipocrita di pagliacci disposti a strumentalizzare qualsiasi cosa a servizio dei loro miseri interessi di bottega, della scaramuccia politica di quartiere. Ma a noi non ci viene il dubbio di essere leggermente presi per il culo? —P.P.S.Naturalmente, la maggior parte di questi “divertentissimi” siparietti sono inventati. Alcuni, tuttavia, corrispondono alle vere affermazioni dei politici: lascio al lettore il compito di distinguere gli uni e gli altri.